venerdì 23 gennaio 2009

Glocalism

Mentre tutto il mondo guarda da qualche settimana con preoccupazione - o con disarmante rassegnazione - alle tormentate vicende della Striscia di Gaza, anche qui a Oxford studenti, studiosi, docenti e gente comune scendono in piazza per protestare.

Sabato scorso, 17 gennaio, circa mille persone si sono mobilitate per protestare contro il Governo Israeliano. La marcia è stata organizzata dal gruppo "Palestine Solidarity Campaign - Oxford" e ha preso le mosse da Broad St, su cui si affacciano alcuni tra i più prestigiosi Colleges e la Bodleian Library.

Il momento più intenso della giornata è stato raggiunto quando la parola è stata presa da Avi Shlaim, membro della British Academy e docente oxoniense di Relazioni Internazionali. L'accademico, che negli anni '60 ha prestato servizio militare nell'IDF (Israeli Defence Force), ha richiamato l'attenzione dei manifestanti circa "la massiccia campagna di disinformazione" che accompagna, a sua detta, la maggior parte delle rivendicazioni israeliane nei confronti dei Palestinesi.

A suo avviso, è falso che siano stati i Palestinesi a rompere il cessate-il-fuoco ed è invece evidente che Isreale mente quando afferma di intervenire militarmente solo in difesa della sicurezza dei propri cittadini. Ha infine pregato la folla di persistere nelle attività di protesta e sensibilizzazione.

E così è stato. Ieri, a partire da mezzogiorno, alcuni studenti di varia età hanno occupato il Clarendon Building, l'edificio della Bodleian Library che si affaccia su Broad St e che accoglie gli uffici amministrativi e l'admission office. Per tutta la giornata, sotto la vigile osservanza di numerosi Bobbies, i manifestanti hanno urlato i loro slogan "Stop the siege", "Free Palestine" e distribuito volantini.

Tra le loro richieste, lo stanziamento di 5 scholarhips da destinarsi a giovani di Gaza, perché possano compiere gli studi universitari a Oxford, e l'interruzione di una serie di conferenze presso il Balliol College, inaugurate in questi giorni da Shimon Peres.

Osservare qui le manifestazioni di protesta su un tema di rilevanza internazionale mi fa sentire da un lato un cittadino del mondo come tutti, dall'altro doppiamente straniero.

Comune è la volontà di chiarirsi le idee, di manifestare la propria opinione, di dare una voce.

Diversi sono lo stile e le opportunità: gli studenti di qui, quando chiedono il confronto con i propri docenti, si confrontano con alcune tra le più autorevoli voci del dibattito intellettuale contemporaneo.
E a questo si aggiunga anche il fatto che in Inghilterra - nonostante il vento, anzi la bufera, di recessione economica e i travagli politico-culturali - l'integrazione tra i diversi gruppi entici è fortemente radicata, tanto che si fa sul serio della differenza un valore.

Nei volantini, si chiedeva ai cittadini e studenti di partecipare attivamente alla protesta, quali che fossero le loro "races and religions". In Italia un appello del genere puzzerebbe probabilmente di un malcelato (e pericolossissimo) laicismo o di impacciato tentativo di "politically correct".

Qui invece è il dato di fatto di una convivenza feconda, cosa a Oxford ancor più evidente, se si considera che molti studiosi incardinati e la maggior parte degli studenti di dottorato non sono inglesi.

Una nota conclusiva, per dire che tutto il mondo è paese: domenica scorsa ho comprato il "The Sunday Times". Ho deciso, infatti, che la domenica leggerò un giornale locale, per non passare qui quattro mesi accompagnato soltanto dalle notizie di Repubblica.it!

Be', nelle 500 pagine del celebre quotidiano e dei suoi inserti, non una riga era dedicata alle manifestazioni in corso. Mille manifestanti sono poche persone, è vero. Ma Oxford è pur sempre Oxford, anche in Inghilterra! Ma si sa, la storia delle relazioni tra lo Stato britannico e i territori levantini è lunga e complessa...

Questa pagina di cronaca locale-globale mi ha offerto qualche spunto di riflessione: spero anche a voi.

A quanto pare, il folklore dovrà attendere...
Ma sto raccogliendo appunti (e già alcuni collaboratori si sono fatti avanti)!

A presto

3 commenti:

  1. Beato te che ti guardi filmati divertenti in rete, noi qui si lavora strenuamente :-)
    Ieri ho passato il pomeriggio e la serata con tre baldi giovanotti, di cui due toschi. Eh eh!

    Per rimanere un po' in tema con te e con noi, ti regalo un link. Non fa ridere, però a suo modo mi è piaciuto.

    Deset minuta
    di Ahmed Imamovic
    http://www.youtube.com/watch?v=ppAn0LNU_V8

    ciao, oxfordiense!
    (mi ricorda un po' il termine "eporediense", ma fa niente...)
    baci!
    Anna

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  2. Io fossi in te abbandonerei completamente repubblica.it. Tanto buona parte di quel che trovi lì è uscito un'ora prima sul Sun, che tu hai la fortuna di poter leggere di prima mano!
    Video: se non lo conosci digita Fuffas.
    Fuffas uber alles
    Un saluto

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  3. Nooooooo, mi hanno commentato due coinquilini! E che coinquilini! Bella e complessa la parola "coinquilini"...

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